GIURIA NUOVI SEGNI – LFF2021

Cheng-Hsu Chung

Cheng-Hsu Chung è un regista e animatore taiwanese con base a Berlino. La pratica artistica di Chung si basa sull’utilizzo di immagini surreali e sulle performance dei personaggi per rappresentare la natura mutevole delle emozioni, le moderne relazioni amorose e la comunità queer. Utilizza i personaggi e gli ambienti per trasformare la normalità in anormalità, decostruisce i preconcetti legati al “come le cose dovrebbero funzionare” consentendo di costruire le proprie visioni del mondo.

Chung ha lavorato a vari progetti commerciali con clienti internazionali, come BBC, Warp Records, Adidas, John Grant, tra gli altri. I film di Cheng sono inoltre stati proiettati e premiati in importanti festival internazionali, tra cui il bronzo al Berlin Music Video Awards 2020, la menzione della giuria al London International Animation Festival.

Leyla Rodriguez

Leyla Rodriguez proviene da una famiglia di musicisti ed è cresciuta in Argentina dal 1976 al 1983. Nel 1984 emigra in Europa con la madre e vive nelle città di Francoforte, Madrid, Berlino Lipsia e Amburgo. 

Il viaggio, la perdita d’identità e del concetto di patria hanno un ruolo centrale e ricorrente, e come sostituti, i membri della famiglia, la musica e gli animali, diventano il punto di partenza di personaggi complessi. 

Nella connessione tra vita e arte, che include, tra le altre cose, un lungo percorso curatoriale e la produzione di libri d’artista, le installazioni e i film sperimentali di Rodriguez creano il carattere di un’opera d’arte totale, sia per loro diversità dei media che nella loro implementazione concettuale e pratica.

Nel 2011 Leyla Rodriguez ha ricevuto del Kraft New Media Prize. Negli ultimi anni, le sue opere sono state riconosciute a livello internazionale ed esposte in luoghi come il 65esimo Festival Internazionale di Oberhausen, (2019), MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, (2018), Museo dell’Hermitage San Pietroburgo, (2017).

Olivier Cheval

Nato nel 1988, Olivier Cheval si è laureato nel 2015 alle Beaux-Arts de Paris, dove ha iniziato a concepire video installazioni, a volte contemplative e malinconiche, intorno a viaggi e derive urbane, a volte critiche e inquietanti, intorno alla videosorveglianza, all’immaginario di guerra e all’immaginario del terrore. La sua opera plastica è stata esposta in importanti manifestazioni d’arte contemporanea come l’European Art Media Festival di Osnabrück, la Biennale dei Giovani Creatori dell’Europa e del Mediterraneo di Tirana o la Nuit Blanche di Parigi. Ha diretto i suoi primi due film di fiction a Le Fresnoy, Lady Hamilton’s Dream (CPH:Dox 2019) e Rose Minitel (Lago film fest 2020). Olivier Cheval scrive regolarmente di arte, letteratura, cinema e politica per diverse riviste (Trafic, Débordements, Lundi matin).